mercoledì 27 luglio 2011

Di diete e tragedie affini


Non credo sia necessario motivare la ragione di questo post. Dico solo che una delle lacune più grandi che si nasconde nella mia preparazione è quella legata ai principi alimentari e all'alimentazione in genere.
Se mi chiedete di spiegare cos'è una proteina e dove si trova, ammetto con ben più di una punta di amarezza che non lo so. La mia conoscenza del campo è davvero molto limitata, lo è sempre stata. Così ho quasi deciso di porre rimedio a questa mancanza, essendo obbligatoriamente sottoposta a un regime di cui non capisco nulla. Sorvoliamo.
Il fatto è che cercando sul magico google, sembra assurdo ma reperire informazioni base, veloci e schematiche (perchè si inizia così, concedetemelo), si è rivelato alquanto complicato. Sono arrivata a inserire nel campo frasi come "alimentazione spiegata ai bambini", perchè in effetti parto da zero al pari di un alunno delle elementari. Poi però ho fatto viaggiare i miei neuroni e mi sono diretta verso ricerche meno imbarazzanti.
Mi sono chiesta, poi, "ma sarò l'unica a trovarsi con una carenza culturale di tale livello?" La verità è che penso di si, ma ho deciso lo stesso di condividere le poche informazioni, almeno inizialmente, che mi sento di potere imparare.
In questo, mi è venuto in aiuto un sito che mi ha fatto sorridere, proprio perchè sembra essere strutturato per super ignoranti come me.
Questo è il link per entrare nella pagina che vi porterà ad acquisire alcune nozioni sui principi alimentari.
Per i più "intrepidi", inoltre, ho trovato una tabella molto interessante. Sono 18 pagine, nel caso vi venga voglia di stamparla, ma prende in esame davvero un gran numero di alimenti.
Sul web, con le giuste ricerche, c'è davvero di tutto per chi si vuole informare. L'importante è non affidarsi a diete arrangiate a caso per chiunque, e quindi per nessuno, e non farsi trascinare dall'ansia di sapere in modo spasmodico e incontrollato, che spesso crea false convinzioni o fissazioni controproducenti. Detto da una persona che avrebbe impostato calorie.it come home page, se fosse stato possibile, potete fidarvi...!


martedì 26 luglio 2011

Dimmi come leggi...


Ci sono delle scuole di pensiero che vogliono che la letteratura sia posseduta e conservata. Mi spiego meglio, c'è chi, e in parte io sono una di queste persone, vorrebbe leggere un libro solo dopo averlo acquistato, con la certezza di poterne sfogliare le pagine liberamente, anche più e più volte, di avere il tempo di tornare sui passaggi preferiti o più complicati, di poterlo sottolineare e personalizzare e così via. Ma si sa, il peso della letteratura non è solo fisico, ma anche economico. Edizioni tascabili, promozioni e sconti sul web aiutano, certamente, ma serve del tempo affinchè questi vengano proposti.

Ma ci sono anche delle metodologie "alternative" per acculturarsi o semplicemente accaparrarsi un volume a tempo determinato: lo scambio tra amici, il book crossing e la biblioteca.

Scambio: Nel primo caso, beh, bisogna sempre considerare l'altra parte "barattante" (è affidabile? Puntuale? Precisa? Rispettosa delle cose altrui? Ma soprattutto, si ricorda di restituirti il malloppo o di portarti il materiale che hai chiesto?).

Book Crossing: Su questo punto, mi sento di esprimere delle titubanze. Non si sa mai cosa si troverà in giro, e questo può anche essere positivo se si è disposti a leggere qualunque genere e a non pensare a chi potrebbe averci fatto cosa prima di te (fattore però comune anche alla biblioteca, a ben vedere). Oltretutto vorrei davvero sapere chi ha mai reperito un libro su una panchina o su un treno, tanto per fare degli esempi. Ci sono articoli e articoli sul book crossing a me personalmente non è mai capitato di imbattermi in questa inziativa, che probabilmente non avviene nel 90 percento dei posti in cui passo. Detto tra noi, l'idea è molto carina, ma non fa per me.

Biblioteca: Tra queste tre alternative all'acquisto, la mia preferita rimane la biblioteca, forse anche proprio per esperienza personale derivata dal servizio civile. Vasta scelta, tempo relativamente adeguato e regole non impossibili da rispettare. Ma soprattutto, vasta scelta! A costo zero! Lo ripeto, sono di parte, ma molti Comuni investono nel settore e solitamente dove questo avviene l'impegno è ricambiato da un buon numero di utenti. O almeno era quello che pensavo. In realtà stamattina scopro, con un certo stupore, che la percentuale di italiani che usufruisce del servizio è pari al 15%. Solo il 15%.

Da qui è partita la mia riflessione che ha dato vita a questo post. Mi scuso se come al solito ho scritto un poema per arrivare all'obiettivo. L'intenzione è quella di caldeggiare un'iniziativa che, sebbene non si svolga nella mia zona, può essere divulgata anche solo così, come una piccola azione personale, se interessati ovviamente.
Link -->"Porta un amico in biblioteca"
Lo trovo carino e utile. Nessuno ci guadagna nulla, ma al contempo ci guadagnano tutti.


venerdì 8 luglio 2011

Poesia dorsale #02


Ebbene, la settimana è quasi finita, il mio blog si è vestito d'estate (con una ventina di giorni in ritardo) e io ci ho riprovato.
Si perchè quando hai l'ispirazione, la voglia di fare, devi cavalcare il momento e sperare che ne esca qualcosa di buono. Io non lo so se è questo il caso (cioè che ne è uscito qualcosa di buono) ma il punto per me è un altro: è la lampadina che si accende, è il cervello che si attiva e si interessa, è l'occhio che cerca, la mano che tocca e la bocca che legge prima a bassa voce, poi un po' più alta.
Non so, forse sto facendo di una stupidata una cosa più grande di quanto non sia, come mio solito oserei dire, comunque veniamo al punto. Mi scocciava, l'altra volta, avere lasciato senza collocazione alcuni titoli che mi hanno sempre ispirata un sacco. E quindi ho cercato, a mio modo, di metterli insieme.


"Zenzero e cannella, caffè con panna.
Tutto e ancora di più!
Amori, bugie e carte d'imbarco,
cinque giorni a Parigi:
un posto nel mondo
."


giovedì 7 luglio 2011

Và dove ti porta... un soffione


Premessa: questo post non avrà un filo logico. Poi non dite che non ve l'avevo detto!

Quand'è stata l'ultima volta che avete preso in mano un soffione, espresso un desiderio con gli occhi chiusi e soffiato talmente forte da avere un giramento di testa? A me è successo non più di un'ora fa. Ma forse il giramento di testa era causato dal sole. Comunque.

Dicevo, quand'è stata l'ultima volta che avete affidato le vostre speranze a un qualcosa di inanimato (si perchè quando il soffione si strappa, è triste da dire, ma non è più vivo) e creduto fortemente o quasi che poteva davvero andare così come voi stavate chiedendo? Torno a ripetermi, io l'ho fatto proprio oggi e da un certo punto di vista è stata un'infusione di ottimismo.
Sarà che il libro che avevo finito di divorare mi aveva lasciato quel nonsoché di "dai, può succedere anche a te", sarà che ne avevo bisogno. Ad ogni modo, credo che il potere di certe cose non sia da sottovalutare. Un po' come il discorso dell'oroscopo, "non ci credo ma lo leggo e se è negativo mi girano anche un po' le balle quindi li leggo tutti fino a che non ne trovo uno migliore".
Io ad esempio ho sempre fatto così con le margherite. Perchè insomma, detto tra noi, non esiste che una margherita ti spezzi il cuore dandoti come risultato di una scientifica analisi che la persona a cui stai pensando non ti ama, anche se magari non stai pensando a nessuno di particolare. Perchè si, a me capita anche questo. E comunque fino a che non salta fuori un "m'ama" potrei disboscare un prato di margherite. Povere loro.
Ok, tornando al libro, argomento che ho solo sfiorato tra un soffione e una margherita (che poi se indagassi sui possibili utilizzi trasversali/terapeutici di altri fiori chissà quali altre cavolate farei), devo appunto dire che è forse stata una lettura al giusta al momento giusto. Ma è anche possibile che nell'immensa confusione della mia testa qualunque altro libro a lieto fine sarebbe stato quello giusto. In questo caso si trattava di "Zenzero e Cannella" di Sarah Kate Lynch. Quando l'ho chiuso, però, ho avuto la stessa sensazione di quando di si sta per tornare da una bella vacanza o di quando dopo una mega doccia rilassante ti stai per rivestire e ti ricordi che c'è una vita fuori dal bagno, e che esige che tu sia sveglia e pronta e bella e intelligente e molto di più ancora (tutte cose che io non sono, ma questa è un'altra storia).
Va bè, esagero, ma chiudere un libro che ti ha fatto trascorrere delle ore fuori dalla massacrante normalità o dai problemi che ti attraversano la testa come moto sulla strada per una gara non autorizzata mi crea sempre un po' di irrequietezza.
Da qui il bisogno di dire a un soffione, "sai di cosa ho bisogno? no? te lo dico io e tu devi solo fare in modo che capiti davvero". O a una margherita "senti cara, adesso tu ammetti che mi ama e la finiamo qui. E sappi che se non lo farai altre tue compagne saranno sterminate".
C'è un che di inquietante nel mio cervello, lo riconosco.
Sperate solo che il soffione faccia il suo dovere e forse sarò salvata.